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Weekend in Toscana – Volterra

Il nostro weekend in Toscana è stato programmato in un paio di giorni…

Marito: “andiamo in Toscana venerdì? a Volterra?”
Io: “ma non lo so… venerdì? sei sicuro?”
Marito: “andiamo o no?”
Io: “ok, andiamo!”

Siamo in 6 grandi con 3 nanetti e io sono incaricata di trovare l’hotel: comodo, bello, economico, etc, etc… Controllo su Booking ma, se c’è disponibilità, i prezzi sono decisamente fuori dalla nostra portata. Allora allargo la mia ricerca e tolgo la spunta da “centro storico”; trovato, Hotel Molino d’Era.

“Si bello, ma non ha la piscina esterna”

Ma che c****, scusate… ma che cribbio ci fai con la piscina esterna nel week end dei morti/santi?!
Come al solito, ho ragione. Quindi prenoto.

 

Giorno 1.

E’ stata un’ottima scelta. Siamo stati accolti da Irma, una bella ragazza gentile e simpaticissima, che ci ha spalancato la porta per farci entrare più velocemente dato che stava piovendo e avevamo figli e valige addosso.
Abbiamo sbrigato le pratiche di check-in e già Irma ci chiamava per nome! Ci ha dato le chiavi delle camere, ci ha spiegato alcune cose logistiche dell’hotel e via… cambio veloce e giro per Volterra.

 

la nostra camera
il giardino

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Eravamo già stati a Volterra, bellissima! E’ una città, di origini etrusche, dal caratteristico aspetto medievale racchiusa quasi completamente tra mura duecentesche che la rendono un “gioiellino”.
E poi, se ti serve dell’alabastro (o una borsetta)… a Volterra hai l’imbarazzo della scelta!

A parte gli scherzi, Volterra è la città dell’alabastro per eccellenza! Pensate che sono trascorsi più di 2mila anni da quando gli Etruschi iniziarono a lavorarlo e, anche se tra numerose difficoltà, si lavora ancora. Le vere botteghe artigiane rimaste nel centro storico non sono tantissime, ma grazie ad esse (e ai veri artigiani) viene gelosamente custodita la tradizione.
(A me l’alabastro non piace)

 

questo si che lo vorrei!
un classico in alabastro

 

I souvenirs che piacciono a me sono altri… Hanno altri profumi: profumo di tartufo, profumo di finocchiona, profumo di carne, di panforte (di formaggi no perchè a me non piacciono, ma dicono che siamo molto buoni da queste parti!).
Comunque è arrivata l’ora di cena e non sappiamo dove andare, siamo indecisi. Cerchiamo un posto dove eravamo già stati ma non ci ricordiamo più dov’è, oppure il proprietario si è stufato ed è scappato in Messico (dalla faccia che ricordo può tranquillamente essere così. Si, sicuramente è scappato).

Allora sfodero TripAdvisor in cerca di consigli e trovo un sacco di posti, con ottime recensioni, nelle vicinanze: uno è pieno; uno è vuoto ma, vedendo le facce dei nostri 3 piccoli innocenti bambini, dicono che è pieno (comunque complimenti, non faccio il nome perchè sono educata ma voi siete dei maleducati); uno ha posto ma “tra un’ora e mezza”, il che per noi vorrebbe dire prendere aperitivi per un’ora e mezza ed arrivare al ristorante ubriachi; uno non ci ispira nonostante le tante stelline di TA; uno ci ispira, ha posto, ma di stelline ne ha 3, tutte Michelin, quindi ciaoissimo.

Alla fine optiamo per un locale trovato per caso in una traversa della via principale: entriamo e ci fanno accomodare al piano superiore dove una famigliola carinacarina, con due bimbi angelici, stava tranquillamente cenando. Ma… TA-TA!! Cara famigliola carinacarina con due bimbi angelici… avete finito la vostra cenetta in stile Mulino Bianco perchè siamo arrivati noi! E fu così che il piano superiore di questo ristorante ha rischiato mille volte di crollare di sotto a causa di tre piccoli teppisti che non sono stati nè fermi nè zitti un solo attimo. (Forse il signore del ristorante di prima -quello pieno che in realtà era vuoto- ci aveva visto lungo).

Ordiniamo. Io ricordo di aver preso le pappardelle al ragù di lepre e mentre le mangiavo pensavo a quelle che fa mia nonna… bah, lasciamo perdere. Diciamo che l’unica cosa buona era la pizza che hanno mangiato i mini-vandali! Quanto abbiamo speso? Un sacco. Ci torneremo? Col c**** scusate… no, non ci torneremo. Volete sapere il nome del locale? SI o NO, votate.

Eppure Irma ce l’aveva detto che il ristorante dell’hotel sarebbe stata un’ottima scelta… Infatti la sera dopo abbiamo cenato lì.

 

Giorno 2.

Oggi iniziamo con un altro giro a Volterra (magari ieri ci siamo persi qualcosa!) e dopo aver visto altro alabastro e altre borsette finiamo in un localino molto bello per un aperitivo. Alla fine ci facciamo aperitivo, pranzo e quasi quasi anche merenda!

Si chiama Volaterra, vendono un sacco di ottimi prodotti e quello che fanno è tutto buonissimo! Affettati, formaggi (per sentito dire, sia chiaro), bruschette, dolci, vino, grappa, tutto! Con il loro olio fanno anche mille prodotti per il corpo (creme, cremine, saponette, shampo, bagnoschiuma…) e, se volete dare un’occhiata e magari acquistare qualcosa, qui c’è lo shop on line .
La ragazza che si è occupata di noi è stata carinissima e super paziente con i 3 moschettieri (pensate che se l’è presi e li ha portati in un altro tavolo a disegnare… sembravano angioletti come i figli del Mulino Bianco di ieri sera!)

Un po’ ciucchi lasciamo Volterra e andiamo a fare un giretto a San Gimignano: bella anche lei! Qui ci compriamo un bel regalino a testa: io un bel pezzo di panforte che non è manco arrivato alla macchina; marito vino e salami; Cricri una bellissima spada di legno con cui ha terrorizzato gran parte dei turisti.

 

Cricri a passeggio

 

E anche oggi sta per arrivare l’ora di cena quindi che si fa? Si segue il consiglio di Irma e si torna verso il Molino d’Era.
In effetti ci abbiamo messo un po’ perchè qualcuno si è perso per strada… ma poco importa, l’importante è mangiare!
Nel menù ci sono talmente tante cose invitanti che ho fatto fatica a decidere cosa prendere. Volevo le tagliatelle al ragù, le fettuccine col cinghiale, quelle con il ragù di anatra, il piccione al forno, la tagliata con la rucola, tutti i dolci e tutti i liquori.
Alla fine ho preso solo la Tagliata Toscana, con rosmarino, pinoli e patate al forno (e poi ho mangiato un po di tagliatelle al ragù avanzate da Cricri, ma non conta)…

 

no vabbè… buonissima

 

e poi il dolce, il caffè e un solo liquore (o forse due o tre, non mi ricordo).
Ricapitolando alla “Alessandro Borghese”:

  • location: 10 (bellissimo posto, l’ho già detto?)
  • menù: 10 (tantissima scelta e tutto ottimo)
  • servizio: 10 (se dovessi pensare alla cameriera bionda che ogni tanto passava da noi, anche da donna, darei 20… inguardabile da quanto era bella)
  • conto: 10 (abbiamo speso meno qui che nel soppalco del locale del centro storico)

Quindi grazie Irma per tutto, per l’ospitalità, la cortesia, la competenza. Arrivederci Volterra e arrivederci Toscana in generale.
Domani mattina si parte (tanto le previsioni sono “diluvio universale su tutta la penisola”) e si pensa al prossimo viaggio, alla prossima gita, vacanza… chiamatela come volete, l’importante è partire!

 

Baci,

Cinzia!

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